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Da "La Voce di Romagna" - 29/09/05 pag 43

Alcuni scatti del fotoreporter cesenate Giuseppe Palmas presso lo Showroom Belfe di Milano
Troppo riduttivo definirlo paparazzo
Il figlio Roberto lo ricorda anche come fotografo di scena in importanti film

CESENA – Sophia Loren, Totò, Caludia Cardinale, Alberto Sordi, Federico Fellini Vittorio Gassman, Mina e Modugno . E ancora Humphrey Bogart, Charlie Chaplin, Brigitte Bardot e Ava Gardner: tutti personaggi ritratti in pose familiari e rilassate, immagini inedite di un aureo tempo che fu. Sono questi i soggetti che l’obiettivo attento di Giuseppe Palmas, sensibile fotoreporter della “Dolce Vita”, immortalò oltre cinquant’anni fa nei salotti milanesi e romani.

E in occasione della Fiera “Milano Moda Donna” inaugura lunedì mattina, presso lo Showroom Belfe, una grande retrospettiva che raccoglie alcuni dei migliori scatti del fotografo cesenate, selezionati appositamente per Belfe dal figlio Roberto. A Cesena quest’ultimo ha infatti un grande archivio fotografico, dove sono raccolte oltre 80 mila fotografie e più di 4 mila soggetti: una testimonianza del grande lavoro del padre, che con l’occhio attento ma discreto del vero artista si fece testimone di un’epoca memorabile.

Come è nata la collaborazione con Belfe?
“E’ stata un’idea di Rosanna Buccaro, un’amica che lavora nell’ambiente e che si è ricordata del mio archivio. Da questo è nata l’idea di abbinare alla nuova collezione primavera-estate 2006 di Belfe gli scatti di mio padre.

Come mai il titolo “Dolce Vita”?
“Perché è stato un periodo aureo, che in realtà si sviluppa a Roma intorno al 1953-54, negli anni del dopoguerra e del grande boom economico. E’ un periodo che tutti conoscono, anche all’estero, e che ha fatto la storia del cinema italiano, dal Neorealismo a Fellini”.

Lontano dall’essere definito “paparazzo”, suo padre fu un “gentil cronista” della vita nei salotti milanesi e romani.Fu anche fotografo di scena?
“Paparazzo è infatti un termine riduttivo, perché in realtà non se ne andava in giro per i salotti a rubare scatti ai personaggi famosi. Fece anche da fotografo di scena in alcuni importanti film come “Signori si nasce” con Totò, ma questa fu solo un’occupazione secondaria”.

Alcuni personaggi particolari che incrociarono la carriera di Giuseppe Palmas?
“Totò fu un conoscente stretto. Di recente sono stato anche contattato da sua figlia, interessata al mio archivio per una foto che ritrae lei da piccola insieme al padre. Nella sua carriera conobbe molti personaggi famosi, ma in realtà lui era un artista semplice e sensibile e un giorno, stanco della vita nei salotti milanesi, se ne tornò a casa, a Cesena. Qui aprì uno studio fotografico in corso Cavour, dove continuò a lavorare fino alla fine dei suoi giorni”.

Lei non ha mai pensato di portare avanti l’eredità di suo padre?
“In famiglia siamo tre fratelli e nessuno di noi ha mai pensato di prendere in mano un obiettivo. Da parte mia me ne sono ben guardato, non volevo mettermi in competizione con la sua figura. L’unico rimpianto è quello di non avere avuto molto tempo per conoscere meglio mio padre e per farmi insegnare qualcosa. Lui è morto nel 1977, quando io avevo solo 13 anni”.

La mostra rimarrà allestita fino al 16 ottobre prossimo ed è visitabile tutti i giorni, dalle 9.30 alle 12.30.

Carlotta Benini

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