Roberto
Palmas in cattedra per Portfolio in Piazza
La
tecnologia in difesa di un'eredità
CESENA
- (ale.ca.) Personaggi della Dolce Vita e del neorealismo, ma anche
barboni e senzatetto. Un modo fatto da 4500 soggetti e oltre 80 mila
scatti. L'universo del cesenate Giuseppe Palmas, a lungo trascurato,
oggi rivede il sole. Merito di Roberto, il figlio del grande poeta
delle immagni che, con pazienza certosina, da quasi due lustri lavora
per dare visibilità all'opera del padre. Chiamato da
Portfolio in Piazza, l'11 settembre racconterà - all'interno della sala Galeffi
di Savignano sul Rubicone (ore 9.30) - come gestisce il vasto e importante archivio
attraverso il sito intenet.
Quali
i primi passi?
"Questa avventura è iniziata nel 1995. Si tratta di una sorta di lavoro per dare visibilità al nome di mio padre, e agli scatti che fece. Pur
avendo lavorato a Roma con vip, oggi non è ancora conosicuto come meriterebbe. Dicevo: tutto è nato 9 anni fa, quando a Cesena fu
aperta una mostra su di lui. Il discorso del sito internet (www.fotopalmas.com) è nato l'anno successivo, quando, piano piano, ho iniziato
a catalogare le fotografie. Nel tempo poi sono aumentati i contatti, fino a arrivare a oggi. Attualmente sto gestendo un archivio di 80
mila fotografie. E' però un hobby: io nella vita lavoro in banca. A tempo perso, soprattutto la notte, scansiono e sistemo i
fermoimmagini. La mia fonte di ispirazione sono le mail che moltissimi utenti mi inviano: giornalisti che mi domandano uno scatto
particolare, o collezionisti che vogliono avere quell'attimo preciso".
Suo
padre come sviluppò questa passione?
"Lui nacque a Cesena. Nel 1946 si recò a Milano dove, fino al 1950,
fu impegnato come giornalista di nera. Poiché si accorse che il
fotografo guadagnava più del redattore, fece due conti e decise di darsi
a quest'arte. Certo, non smise di scrivere articoli, ma spostò le
sue attenzioni ai click.
Attualmente nel sito si trovano 3500 immagini. Ogni settimana però ne aggiungo
qualcuna, per aggiornarlo. Ogni giorno si registrano 1400 visite e 8 mila
pagine aperte".
Ha
avuto contatti particolari?
"Dopo la mostra che feci a New York nel 2003, ho fatto un catalogo,
che mi sta tornando utile. Non molto tempo ha mi ha chiamato Giampiero
Mughini. Cercava una foto degli anni Cinquanta. Dopo aver sfogliato
il libro ha trovato quello che cercava: Elsa Martinelli. Quel bianco
e nero lo ha utilizzato per la copertina del suo libro. Tra le pagine
compare per due volte il nome di mio padre".
Palmas
e Portfolio.
"Quattro anni fa chiesi di fare una mostra, ma non se ne fece niente.
Poi è cambiata
la direzione artistica. Mi ha chiamato il nuovo responsabile che, anticipando
la mia possibile domanda, mi ha detto testualmente: 'La mostra no, ma tu
devi parlare della tua esperienza.' Ecco".
Cosa
è rimasto del rapporto
tra Cesena e Giuseppe Palmas?
"Mi sono informato sulla possibilità di dedicare una via a mio padre, ma mi hanno
risposto che è un iter difficile e articolato. A San
Mauro in Valle gli hanno assegnato un giardino. Stiamo lavorando per porre
una targa. Lo spazio verde è inserito in un contesto
particolare: si tratta di una zona che si ispira alla 'Dolce Vita'. Tutto
intorno ci sono vie che hanno i nomi degli attori impegnati nella pellicola".
Alessandro Carli |